Descrizione
NOTE AL PROGRAMMA
Un organo Bossi del 1901 che guarda alla tradizione organaria precedente: quale gradita occasione per un excursus nella scuola lombarda del Settecento e dell’Ottocento!
Giovanni Battista Serini, compositore cremonese ad oggi ancora poco esplorato, ebbe vari ingaggi nelle corti europee verso la metà del Settecento. L’estrema padronanza dello stile galante è ben evidente nella Sonata in Mi maggiore, in cui il solido impianto contrappuntistico non prende mai il sopravvento sulla cantabilità della linea melodica.
Bartolomeo Franzosini, come era consuetudine nel genere della Pastorale organistica settecentesca, si pone come obiettivo l’imitazione della zampogna: bordone, brevi melodie per terze e seste e reiterazione di passaggi cromatici ad imitazione del belato delle capre.
Due celebri compositori bergamaschi coevi, Gaetano Donizetti e Padre Davide, lanciano all’organo un’avvincente sfida: imitare l’orchestra in tutti i suoi contrasti timbrici e dinamici e, allo stesso tempo, attingere dall’espressività vocale tipica dello stile belcantistico (che dall’inizio dell’Ottocento era divenuto tratto distintivo della musica italiana).
Con Marco Enrico Bossi, l’uomo e l’artista che porterà la cultura organistica italiana in primo piano sulla scena concertistica mondiale, l’aspetto strumentale torna ad emanciparsi da quello operistico, ma non senza fare propria l’esperienza dei suoi predecessori, come si può intuire dalle Sei Sonate, scritte all’età di 22 anni. Nei Cinque Pezzi, datati 1897, il linguaggio è ormai quello tardo-romantico, ma la scrittura relativamente semplice ne permette l’esecuzione su strumenti “storici” e fa pensare a un ultimo saluto all’organo ottocentesco, che è portato ad esprimersi con una voce nuova.
Questo disco è dedicato alla memoria del Prof. Ignazio Del Vecchio
Marco Cortinovis
Organo Luigi Balicco Bossi 1801
L’organo venne costruito nell’anno 1901 dall’organaro Luigi Balicco Bossi, nipote di Adeodato Bossi Urbani, ultimo esponente della celebre dinastia di organari bergamaschi. È collocato su cantoria posta al centro della navata.
Il restauro è stato eseguito dalla ditta Pietro Corna di Casnigo (Bg). Si è reso necessario in particolare per porre rimedio ad un pericoloso principio di distacco della volta muraria sovrastante l’organo, che rischiava, se non si fosse intervenuti in modo tempestivo, di rovinare completamente sopra le canne dell’organo.
Nel corso dell’intervento sono state ripristinate tutte le peculiarità foniche originarie dello strumento con ricostruzione in stile dei registri mancanti e/o sostituiti nel corso del novecento:Campanelli con relativa meccanica, Violoncello 4’ bassi, Ottavino Soprani, Viola 4 bassi, Flutta soprani.
a cura di Pietro Corna
Scheda Tecnica
– Consolle a finestra composta da una tastiera, estensione di 56 tasti, (Do1- Sol5), distesa reale, spezzatura Bassi/Soprani Si2 – Do3.
– Pedaliera cromatica a leggio originale, 20 tasti (Do1 – Mi2 + 2) di cui 18 suonanti e gli ultimi 2 accessori per l’azionamento della Terzamano e del Timballone,
– Pedaletti combinazioni e accessori: Frontali – Corno Inglese, Ottavino, Tutti Ance. Lato destro – Combinazione Libera, Tiratutti.
L’organista: Marco Cortinovis
Nasce a Bergamo nel 1983 e compie gli studi con il M° Andrea Macinanti. In seguito approfondisce la sua ricerca musicale e interpretativa in Francia sotto la guida del M° Frédéric Desenclos, conseguendo il Diploma di Perfezionamento in Organo presso il Conservatorio di Orléans. Completa la sua formazione con stages e accademie organistiche con Marie-Claire Alain, Eric Lebrun, Joris Verdin.
È chiamato a suonare in numerose rassegne in Italia e all’estero, spesso per diffondere il repertorio organistico italiano dal XIX secolo ai giorni nostri. All’attività di solista affianca quella cameristica, esibendosi in duo con il trombettista Alessandro Stella e con il pianista Matteo Corio.
Attivo anche come harmoniumista, dal 2016 si produce in duo col pianista Fabiano Casanova su strumenti storici. L’interesse alla pratica improvvisativa concertistica lo ha portato a collaborare con la danzatrice Erika De Crescenzo nel progetto Etude pour la Sainteté e con la Schola Gregoriana Benedetto XVI di Bologna.
Ha diretto l’Ensemble Voix Célestes, consacrata alla riscoperta e alla diffusione della musica sacra vocale e strumentale del XIX e del XX secolo, producendosi all’Abbaye de Royaumont (F) e in varie rassegne internazionali.
Come organista accompagnatore collabora con la Cappella Musicale di Santa Maria Maggiore di Bergamo e con i Civici Cori della Scuola di Musica “Claudio Abbado” di Milano. Dal 2009 è organista presso il Duomo di Bergamo e titolare della classe di Organo presso l’Accademia Musicale Santa Cecilia della medesima città.