Descrizione Progetto
Alessandro Chiantoni, Elisabetta Nessi
L’organo Serassi 1857 della Parrochia di Sant’Anna in Bergamo
I brani contenuti in questo disco sono stati incisi in occasione del primo concerto di “Aspettando il Festival 2022” dedicato all’improvvisazione su temi gregoriani. Il primo tema, Beata Viscera, è una monodia composta da Magister Perotinus Magnus (1160 – 1230 circa), uno dei primi maestri di cappella della cattedrale di Notre-Dame a Parigi. La monodia è contenuta in una raccolta di composizioni dal nome Magnus Liber Organi. Seguono poi tre brani gregoriani: Ave Maria, Ave Maris Stella e Salve Regina seguiti dalle rispettive improvvisazioni organistiche.
L’arte dell’improvvisazione consiste nel suonare senza leggere uno spartito scritto, può essere basata su uno o più temi, come in questo caso, oppure può essere libera. Essa non è che il frutto della suggestione sull’intelletto umano il quale tramuta in suono un flusso di pensiero. Le antiche monodie non lasciano indifferenti perché sono il fondamento della musica occidentale, su di esse poggiano millenni di storia musicale e affondano le radici nella storia della civiltà occidentale. Sono una delle più antiche testimonianze che, arrivate ai nostri giorni, ci raccontano com’era il mondo musicale medievale continuano ad essere una inesauribile fonte di ispirazione per creare musica nuova.
Recording from the first concert of “Aspettando il Festival 2022” dedicated to improvisation on Gregorian themes. The first theme, Beata Viscera, is a monody composed by Magister Perotinus magnus (c. 1160 – 1230), one of the first chapel masters of Notre-Dame Cathedral in Paris. The monody is contained in a collection of compositions called Magnus Liber Organi. It is followed by three Gregorian chants: Ave Maria, Ave Maris Stella and Salve Regina.
The art of improvisation consists in playing without reading a written score, it can be based on one or more themes, as in this case, or it can be free. It is nothing but the result of suggestion on the human intellect, which transforms a stream of thought into sound. The ancient monodies do not leave one indifferent because they are the foundation of western music, upon which thousands of years of music history are based, rooted in the history of western civilisation. They are one of the oldest witnesses that, having come down to the present day, tell us what the medieval music world was like and continue to be an inexhaustible source of inspiration for creating new music.
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