Descrizione Progetto
Alessandro Milesi: Restauro dell’Organo scuola Carlo Prati 1670 c.a. in Mandello del Lario
Il Santuario della Beata Vergine del Fiume in Mandello del Lario è sicuramente una delle chiese più belle dell’intero patrimonio artistico presente sul territorio lariano. Questo gioiello del primo Barocco, edificato in soli tre anni (1627-1630) nel periodo dell’immediata Controriforma, è da sempre al centro della tradizione spirituale popolare mandellese.
Nei documenti relativi al Santuario si evince la volontà di dotare la chiesa di un organo fin dai primi momenti della sua apertura al culto: fatto piuttosto inusuale per una chiesa “minore” all’interno di una parrocchia.
Chiese istituzionalmente molto più importanti hanno dovuto attendere secoli, in genere per ragioni economiche, prima di poter avere in dotazione uno strumento di prestigio.
Il primo documento che attesta la presenza di uno strumento utilizzato per il servizio liturgico risale al 1650, mentre le ultime testimonianze sull’organo funzionante risalgono alla prima metà del XX secolo; successivamente, decenni di inutilizzo e negligenza rendono questo prezioso strumento inoperabile.
La sua presenza rimane tangibile, con la sua schiera di canne di facciata intatte nella cassa lignea dorata, perfettamente coerente con lo stile della chiesa, nell’altissima balconata sopra il portale d’ingresso.
Nell’agosto 2016, un gruppo di esperti ed appassionati si riunisce in una Associazione ad hoc intitolata ai musicisti mandellesi Anselmo Zucchi e Giuseppe Scanagatta, con l’intento di soffiare nuova vita in questo strumento. Insieme alla Organi Famiglia Pradella, con un minuzioso lavoro di studio e di ricostruzione è stato tracciato, raccolto e catalogato tutto il materiale e la documentazione originale, ed è stato possibile attribuire lo strumento alla scuola dell’organaro Carlo Prati, il quale, dalla seconda metà del Seicento in poi, visse il suo momento di massima celebrità.
Di origini comasche, Carlo Prati, fu uno dei più importanti costruttori di organi del Seicento. Lavorò in Trentino, nel Comasco e in Valtellina. Di Prati ci rimangono pochissimi strumenti, molto pregiati, caratterizzati da un suono languido, leggermente malinconico, del tutto inusuale per gli strumenti dell’epoca.
Nell’individuare in Carlo Prati, o comunque in un suo allievo, ad esempio Giovanni Battista Reina, la comunità di Mandello ha voluto scegliere il meglio in assoluto. Affidando il restauro alla Organi Famiglia Pradella, si è ancora una volta scelto il meglio per lo strumento.
La ditta Organi Famiglia Pradella è specializzata nel restauro storico-filologico di strumenti antichi secondo tecniche costruttive originali. La scelta di una bottega che lavora secondo questa filosofia ha garantito il ritorno dello strumento alle condizioni originali, che permetteranno uno studio particolareggiato della prassi esecutiva della letteratura musicale italiana antica.
The Sanctuary “Beata Vergine del fiume” (dedicated to the Holy Virgin of the River, named after the painting displayed on the main altar) in Mandello del Lario is among the most beautiful churches in the vast artistic repertoire of the area. A little baroque jewel, this church was built in only 3 years (1627-1630), in the first period of the Counter-Reformation, and has always been at the core of the local popular spiritual tradition.
Archive documentation shows that the idea of adding an organ to the sanctuary had already been considered in the building phase: quite unusual for a “minor” church within a parish. Church buildings institutionally more relevant had generally to wait several centuries for the addition of a valid organ, mainly for economical reasons.
The first documents hinting to the presence of an organ for liturgical service date back to the 1650s, and it is known that the instrument was active up to the first half of the XX century. Later on, decades of inactivity and neglect silenced the instrument completely. Its presence remained tangible with its façade pipes, lined up in the beautiful wooden housing decorated with gold foil, high on the balcony above the main doors of the Sanctuary.
The Associazione Zucchi-Scanagatta, founded in 2016 by a group of experts and keen supporters and named after the two local musicians, took upon itself the task of blowing new life into the instrument. The association, together with the Organi Famiglia Pradella, with painstaking patience and dedication, managed to track all information, corral all the remaining material and list it in a detailed inventory, making it possible to prove that the instrument was originally built by Carlo Prati’s school, one of the best known local organ-builders in the second half of the 17th century.
Carlo Prati, born in Gera Lario (Como), has been one of the most important organ builders of the 17th century, active in the north of Italy, in particular in the regions around Como and Trento as well as Valtellina valley. His work, of which only very few examples remain, was of the highest standards, his instruments characterized by languid and melancholic sounds, very unusual for the period. It is clear that the community of Mandello Del Lario, when commissioning an instrument to Carlo Prati’s workshop (most likely to his pupil Giovanni Battista Reina), aimed to give its sanctuary only the best.
By choosing Organi Famiglia Pradella, the community once more chose the best for the instrument and its sanctuary.
The workshop specialized in historical–philological restoration of ancient instruments, using building techniques specific of the period. This choice has guaranteed the return of the instrument to its original condition, which will allow detailed studies and rehearsals of musical literature of the Italian 17th century.
Per maggiori informazioni, cliccare sul pulsante sottostante per scaricare il booklet del CD in formato pdf.
Elenco delle tracce:
Bernardo Psquini (1367 – 1710)
Variazioni sopra La follia Dal Ms. London British Library Add. 31501
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Canzon dopo l’Epistola Dai Fiori Musicali, Messa della Madonna
Toccata per l’Elevazione Dai Fiori Musicali, dalla Messa degli Apostoli
Altro Recercar Dai Fiori Musicali, dalla Messa degli Apostoli
Domenico Zipoli (1688 – 1726)
Verso IV in re minore
Canzona in re minore
Verso II in re minore (lento)
Elevazione 1 in fa maggiore
Verso III in sol minore
Verso IV in mi minore
Pastorale
Verso II in do maggiore
All’Offertorio Dalle Sonate d’intavolatura per Organo 1716
Paolo Benedetto Bellinzani (1690 – 1757)
Allegro in fa
Adagio in re
Allegro in fa
Da una raccolta di versi per organo
Jan Pieterszoon Sweelinck (1582 – 1621)
Paduana lacrimæ Swv 51
Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Balletto, Corrente e Passacaglia
Johann Jakob Froberger (1616 – 1667)
Suite n. 6 in sol maggiore
Johann Pachelbel (1653 – 1706)
Ciacona in re minore P. 41
Pablo Bruna (1611 — 1679)
Tiento de secondo tono por gesolreut sobre la Letanía de la Virgen
Durata del disco: 62:27
Domenico Zipoli:
Le informazioni sulla vita di Domenico Zipoli (1688 – 1726) sono scarne e spesso poco attendibili. Padre Martini afferma che fu allievo di Bernardo Pasquini, mentre studiò certamente con Alessandro Scarlatti, probabilmente durante un breve soggiorno napoletano nel 1708. Nel 1716 Roma, dove era organista di Santa Maria in Trastevere, per trasferirsi prima a Siviglia, e da li, come novizio gesuita insieme a un gruppo di confratelli missionari, a Buenos Aires (1717), nelle colonie spagnole in America del Sud. Seguì gli studi filosofici e teologici a Cordoba. Qui morirlà, stroncato dalla tubercolosi, nel 1726.
Le sua musica oggi gode di una discreta notorietà grazie alla raccolta per organo e clavicembalo pubblicata nel 1716 a Roma con il titolo Sonate d’intavolatura. L’opera è divisa in due sezioni: la prima contenente brani destinati al servizio liturgico: Versetti in stile toccatistico e fugato, una Toccata, cinque canzoni, un Offertorio, due toccate per l’Elevazione, un Postcommunio e una Pastorale. La seconda parte comprende invece quattro suites e due partite per clavicembalo.
Girolamo Frescobaldi:
Girolamo Frescobaldi nacque a Ferrara nel 1583. Questa città vantava una scuola musicale che aveva, come capostipiti, Josquin Desprez, Adrian Willaert, Alessandro Milleville. Soprannominato “lo stupore del tasto” il suo stile musicale si allinea con le tecniche che Claudio Monteverdi definì “Seconda Prattica”, riferendosi alle novità compositive giustificate dalle esigenze del nuovo stile melodrammatico. Fu anche grazie a lui che la musica strumentale si elevò a un livello di importanza paragonabile a quello che fino ad allora era quasi esclusivo della musica vocale. Nella sua musica i virtuosismi vocali sono espressi, magistralmente a livello strumentale, nel nostro caso dall’organo, che diviene una sorta di coro virtuale.
Paolo Benedetto Bellinzani:
Poco o nulla sappiamo sui primi anni della sua vita e sugli studi compiuti. Visse a Verona, fino a quando, nel 1715 divenne maestro di cappella della cattedrale di Udine. Nel 1717 partecipò, senza successo, al concorso per il posto di maestro di cappella a S. Maria Maggiore a Bergamo.
Ebbe in vita grande reputazione come autore di musica sacra. Lo testimoniano i numerosi manoscritti conservati sia nell’Archivio capitolare del duomo di Pesaro sia in altri archivi e biblioteche italiane ed europee. Essi comprendono messe, salmi, inni, antifone e mottetti per gli organici più diversi, in stile a cappella, pieno, concertato con o senza strumenti.
Bernardo Pasquini:
Iniziò gli studi musicali a Uzzano, con Mariotto Bocciantini, successivamente, si trasferì a Ferrara dove nel 1653 è organista presso l’Accademia della Morte, un posto di prestigio perché in passato fu ricoperto da Luzzasco.
Intorno alla metà degli anni Cinquanta è a Roma dove nel 1657 è organista alla Chiesa Nuova mentre nel febbraio 1664 svolge servizio in Santa Maria Maggiore, mantenendo il posto fino al 1704. Clavicembalista, insegnante ammirato e ricercato, la sua fama presto varcò i confini delle Alpi. Tra i numerosi musicisti che vennero a Roma per conoscerlo o per studiare con lui ricordiamo Georg Muffat, Johann Philipp Krieger e Ferdinand Tobias Richter. Morì a Roma il 21 novembre 1710. La partitura originale delle Variazioni sopra la follia è stata rinvenuta in un manoscritto conosciuto come “British Library manuscript Add. 31501, Volume II, p. 21. La datazione del brano è compresa tra il 1703 e il 1704.
Il disco sarà è disponibile per l’ascolto in streaming su Spotify (cliccare per collegarsi a Spotify) e per l’acquisto su iTunes o su AmazonMp3, oltre a numerose altre piattaforme, anche ad alta definizione