Andrea Galbusera: L’Organo Giacomo Locatelli in Mapello

Théodore Dubois, Musiche per Organo

Questo strumento è superiore ad ogni elogio […] La robustezza e la maestosità del Ripieno: l’eguaglianza di carattere nella voce di tutti gli Istromenti imitati al vero, sono i pregi fondamentali di quest’Opera. E quando poi si discenda all’analisi, si trovano in quest’Organo parecchie non indifferenti specialità, di esclusiva applicazione di questo Fabbricatore. […] La Pedaliera di un modello speciale che unisce la eleganza alla maggiore comodità. […] Più di tutto poi il sottoscritto deve far plauso speciale al mirabile effetto di sopresa dello Istrumento aggiunto nel Secondo Organo, e che rapisce senz’altro di vero incanto, di cui a parole non si può tradurre il sorprendente effetto”.

(Vincenzo Antonio Petrali)

L’autorevolezza delle parole sopra citate, appartenenti ad uno dei più importanti compositori italiani per organo della seconda metà dell’Ottocento, mi spingono a descrivere uno degli esempi più mirabili dell’Organaria Bergamasca presenti nel territorio dell’Isola, di fatto tra i più significativi anche al di fuori dei confini orobici.
Le parole di Petrali, inoltre, mi inducono ad apprezzare ancor di più uno strumento al quale sono legato anche da un rapporto affettivo, grazie alla titolarità che ricopro da diversi anni. Uno strumento in cui l’elevato contenuto qualitativo e le abilità sperimentative della Fabbrica Locatelli sono caratteristiche universalmente riconosciute da più parti.
Per meglio capire lo sviluppo che quest’organo ha subito nel corso degli anni (nel 1873 la costruzione ad opera di Giacomo Locatelli padre e nel 1899 l’intervento di Giacomo Locatelli figlio) è doveroso dare alcune notizie su questa prestigiosa bottega organaria.

Andrea Galbusera