Articolo su L’Eco di Bergamo della serata di presaentazione del CD dedicato a Pietro Antonio Locatelli.
Ensemble Locatelli, primo cd e pieno di applausi al concerto
Nel nome di Locatelli.
Un gruppo di giovani musicisti, in parte bergamaschi, formati e specializzatisi in vari conservatori e scuole italiane ed europee si è presentato sotto il nome del funambolico precursore di Paganini e delle sue «diavolerie all’arco». Locatelli ebbe grande fortuna nell’Europa del primo Settecento, radicandosi (da buon bergamasco) come emigrante di successo in quel di Amsterdam, sua seconda patria elettiva.
L’Ensemble Locatelli, costituitosi nella primavera 2014, ha appena realizzato in suo primo cd, ovviamente dedicato alle musiche di Pietro Antonio.
Sabato scorso, nella chiesa Sant’Agata del Carmine di Città Alta, affollata da trecento persone, alla presenza di curiosi ma anche specialisti del settore barocco, come Roberto Gini o il soprano Gemma Bertagnolli, i violini di Jeremie Chigioni e Matilde Tosetti, la viola da gamba di Alessia Travaglini, Mauro Pinciaroli all’arciliuto, Tomas Gavazzi al clavicembalo e Thomas Chigioni al violoncello e direzione, l’Ensemble ha proposto le prime due delle «Sei sonate a tre dell’opera V», incisa su cd ClassicaDalVivo (Etichetta bergamasca in consistente ascesa).
La serata ha anche regalato una finestra dedicata a Handel, con un «Gloria» interpretato con autorevole tecnica e fascino espressivo da Anastasia Terranova, altra specialista del barocco. Ancora una volta, la figura di Pietro Antonio Locatelli si è proposta tra motivi di fascino, ammirazione e mistero.
Misterioso resta il suo percorso biografico, con tre tappe principali – enfant prodige in Santa Maria Maggiore, la formazione a Roma nell’ambiente corelliano e concerti in area germanica fino alla lunga maturità ad Amsterdam –, il fascino delle sue scoperte tecniche iperboliche e anticipatrici di quasi un secolo di quelle paganiniane (sia i colpi d’arco alla mano destra e alla sinistra), ma anche l’incerta definizione del suo stile, raffinato o no?, con una scrittura «elaborata, mai scontata», come dice Jeremie Chigioni.
B.Z.